domenica 23 ottobre 2011

oggi mi sento 'particolarmente'in......

…………A R M O N I A

Quando si parla di ARMONIA pensiamo subito alla teoria musicale che studia le sovrapposizioni simultanee dei suoni,
la loro reciproca concatenazione(gli accordi) e la loro funzione all’interno della tonalità.
E’chiaro che nel brano classico suonato da mani esperte e virtuose si inseriscono le pause per colorare di passione le note. Lo stesso vale per la vita. Per ottenere l’ARMONIA occorre prima di tutto imparare ogni nota, suonare,esercitarsi ma soprattutto imparare a  inserire le pause.
 L’ARMONIA è la vibrazione dell’appagamento che proviamo quando la melodia della vita risulta intonata.
Quando riusciamo a suonare l’accordo giusto, a trovare un equilibrio tra le aspettative nostre e della nostra famiglia e il nostro bisogno di crescita spirituale e espressione personale.
In effetti la nostra evoluzione avviene in piena armonia quando? Quando riusciamo con sincronismo ad armonizzare le nostre tre parti costitutive….corpo, mente e…anima.
In effetti è una delle sfide più ardue perché ci impone delle scelte tutti i santi giorni.
Di solito quando siamo stanchi e quello che ci pone davanti la vita quotidiana ci svuota delle energie, la prima cosa che eliminiamo è proprio quella di cui abbiamo più bisogno, il tempo della quiete e della riflessione.
Il tempo per sognare, pensare, riflettere su cosa va bene o cosa va meno bene, per potervi porre rimedi o migliorie.
Impariamo a trovare l’equilibrio tra il dovere e il piacere, i momenti di solitudine, il bisogno di compagnia, l’attività e il riposo, il nostro mondo interiore…quindi rallentiamo il passo.
E allora ascolta la musica che ti calma e che ti solleva lo spirito e prova a fermarti a pensare come ciascuna nota si fonde con armonia alle altre per dare espressione all’insieme.
E lo stesso succederà anche a noi se avremo l’armonia come guida……….
Vi siete mai chiesti perché siamo stati bene quando contempliamo un’alba o un tramonto? Quando siamo arrivati in cima a un montagna dove possiamo ammirare un panorama stupendo?Quando un mattino con il sole appena sorto stiamo nuotando in un  mare tranquillo?Quando qualche sera ti sei ritrovato con il naso all’insù sotto un cielo stellato?
Ma è perché siamo andati a contatto diretto con l’ARMONIA che è l’anima della natura e ci sentiamo sintonizzati con tutto ciò che è esterno a noi e…..siamo sereni dentro.
Quando non lo siamo?…proviamo a pensarci….
Stiamo facendo una cosa e siamo preoccupati per mille altre;
Non accolliamoci i problemi degli altri perché uniremmo ai loro anche i nostri, e così saremmo ancor più appesantiti, e se ti è possibile non farlo anche se fossero i problemi dei tuoi figli,tanto non puoi farci niente, chi li deve risolvere sono sempre e soltanto loro e questo non vuol dire non volergli bene, tu puoi solo consigliare e senza avere il tono dell’obbligo;
Non correre con il pensiero fisso sulle tante cose che hai da fare,FERMATI, prova prenditi un’agenda, un blocco note,quel che ti pare e segnati le cose per domani, posdomani ecc.
Se vuoi correre, fallo su un prato o su una spiaggia in prima mattina….e prova a sorprenderti a cosa stavi pensando un attimo prima…alla sera mentre chiudi le finestre, guarda in alto, potrebbe esserci un cielo stellato..Guardandolo ti sentirai immerso nell’Universo..se ti metti in queste condizioni in beve tempo ti sentirai di essere tutto un'altra persona; perché finalmente sei di nuovo a contatto con la realtà.
Vi siete mai soffermati a vedere l’ARMONIA della danza, l’insieme dell’energia del corpo, la creatività della mente e la forza dello spirito che questa sprigiona. Se poi alla danza facciamo accompagnare un’orchestra la cui musica fa si che accordi e note si alternino a sapienti pause abbiamo l’armonia nell’armonia…tutti al loro posto, tutti svolgono il loro compito, nessuno fuori dal coro.
E avete mai provato a guardare l’ARMONIA delle forme guardando una scultura modellata da mano artistica o un dipinto
dove l’insieme dei colori si fonde in un tutt’uno???
Per diventare ARMONIA dobbiamo essere in grado di guardarci dentro e sapere…CHI SIAMOe a questo proposito
ho una storia da proporvi…ascoltatela e per quello che potete fatela vostra……
“si racconta di una donna che in punto di morte, ebbe la sensazione di trovarsi di fronte al trono di DIO. Una voce le chiese: CHI SEI?? Sono la moglie del sindaco!!, “NON TI HO CHIESTO DI CHI SEI MOGLIE, MA CHI SEI TU?? Sono una maestra di scuola!! NON TI HO CHIESTO CHE LAVORO FAI, MA CHI SEI TU?sono una cristiana!!NON TI HO CHIESTO DI CHE RELIGIONE SEI, MA CHI SEI TU?sono una che andava tutti i giorni in chiesa e aiutava i poveri e i bisognosi!!!NON TI HO CHIESTO QUALI VIRTU’PRATICAVI, MA CHI SEI TU?
Naturalmente la donna non superò l’esame per entrare in Paradiso e fu rimandata sulla terra.
Quando guarì, decise di scoprire chi era e tutto cambiò.
Rifletté per un po’ su quanto aveva vissuto e quando ebbe consapevolezza di sé, cambiò totalmente il suo essere.
Capì che la vita rassomiglia ad un uccello che non lascia traccia del suo volo nel cielo.
TUO DOVERE E’ESSERE. NON ESSERE QUALCUNO, NON ESSERE NESSUNO,NON ESSERE QUESTO O QUELLO, E LASCIARSI CONDIZIONARE….MA ESSERE E BASTA.

tratto da una meditazione proposta nell'ottobre 2010...

sabato 15 ottobre 2011

autunno al Tuckett

........arrivati a Madonna di Campiglio, località Palù, si prende la strada per il Rifugio Vallesinella, si lascia la macchina in posteggio e......


.....dopo lo spettacolo delle cascate....prendiamo il sentiero dell'Orso. Il sentiero è molto bello in quanto si snoda all’interno di uno stupendo e fitto bosco di conifere, il suo sviluppo è dolce e piacevole al cammino, fino ad un bivio da dove è possibile prendere un sentiero che porta al passo Segantini e un altro al Rifugio Tuckett...

la presenza degli ultimi larici con la splendida colorazione autunnale(che ho dipinto ma che solo l'occhio  può dare l'effettiva immagine della bellezza naturale di questo luogo) ci annuncia che stiamo per salire verso la nostra meta di oggi il Rifugio Tuckett...
oppure possiamo salire con la funivia al Passo del Grostè e seguendo il sentiero roccioso arrivare sempre al Rifugio Tuckett...per poi scendere al rifugio Casinei e quindi arrivare a Vallesinella seguendo sempre il sentiero dell'Orso...ma se si vuole stare in quota...dal Tuckett si prende per il Rifugio Brentei e per il Rifugio Alimonta...solo l'imbarazzo della scelta...il panorama è...come sempre...'UNICO'....

giovedì 13 ottobre 2011

Oggi è un giorno 'speciale'...

e per questo giorno  'mi' sono dato un premio speciale....mostrare

il primo 'quadro' che ho fatto il 20 aprile 2009 e che ha rappresentato una nuova scoperta, quella di 'dipingere'...cosa che non avrei mai pensato di poter fare ma che è  è stato possibile unendo il mio'entusiasmo-volontà con la professionalità del mio  maestro...maestro non solo di pittura ma di grande umanità con un cuore grande come la sua casa.

sabato 8 ottobre 2011

....una boccata d'ossigeno...

...una giornata in montagna...meta: Monte Guglielmo




Numerose escursioni consentono di raggiungere la vetta (ed il sottostante Rifugio Almici, m 1861) partendo dai paesi di fondovalle e in riva al lago. Certamente la via d’accesso più comoda è la strada carrareccia che da Cislano (frazione di Zone, m 617) conduce al Passo della Croce di Marone (m 1166) dov’è un rifugio. Da qui una stradina sterrata (chiusa agli autoveicoli), passando per le malghe Malpensata (m 1348), Guglielmo di sotto (m 1575), Guglielmo di sopra (m 1744), sale al Rifugio Almici da dove è possibile portarsi in pochi minuti in vetta.
Per coloro che salgono dal versante triumplino, la via più breve parte da Pezzoro (frazione di Tavernole sul Mella, m 911), raggiunge il rifugio CAI Valtrompia (m 1259), sale decisamente ripida sino agli Stalletti Alti (m 1690) per poi avvicinarsi alla cima di Castel Bertino in modo più dolce. Altri itinerari, più o meno impegnativi, partono da Zone (sentiero per la Val Vandul, Malga Casentiga, Rifugio Almici), Pisogne (sentiero da Passabocche per Medelet, Punta Caravina, Rifugio Almici), Caregno (sentiero panoramico per Monte Bifo, Stalletti Bassi, Stalletti Alti), Inzino (itinerario di fondovalle lungo la Val Lana fino a Colonno, poi sentiero per Malga Costarica e Corna Tiragna).
Un richiamo particolare va fatto per il sentiero 3V che compie l’intero periplo della Val Trompia rimanendo sempre in quota. Il 3V tocca la Croce di Marone, il rifugio Almici e il Pedalta scendendo poi in direzione del Colle di San Zeno.
 Il nome originario assegnato alla montagna è quello in lingua lombarda, Gölem, erroneamente italianizzato in Guglielmo solo in epoche recenti, quindi, senza alcun riferimento al nome proprio di persona. Il toponimo è infatti il corrispondente dialettale di "colma" (dal latino culmen, culmine), ossia una montagna di media altezza con vetta priva di vegetazione e dai versanti poco impervi[1].
Caso raro in una regione come la Lombardia in cui attualmente non è ammessa una seconda lingua ufficiale oltre all'italiano, la denominazione originale compare a fianco del toponimo italianizzato anche nella cartografia ufficiale dell'Istituto Geografico Militare e sulle carte del Touring Club Italiano.
Il Gölem si trova a cavallo della dorsale che divide il solco della media Val Trompia dal bacino del Lago d’Iseo. La montagna culmina nel Dosso Pedalta (m 1957), massima elevazione della corona di montagne attorno al Sebino, ma la vetta del Gölem propriamente detto si trova poco più a sud, e prende il nome di Cima di Castel Bertino (m 1948), sulla quale all’inizio del XX secolo è stato eretto un imponente monumento al Redentore. Tra le vette minori che compongono la lunga e discontinua dorsale del Guglielmo si ricordano la Corna Tiragna (m 1857) a sud-est, la Punta Caravina (m 1847) a nord-ovest, il Monte Stalletti (m 1717) ad est.
La montagna ha aspetto imponente e severo: facilmente identificabile, in assenza di nebbie e foschie, da ogni angolo della Pianura padana centrale, troneggia sui rilievi circostanti le cui vette raggiungono altezze di gran lunga inferiori. Il versante meridionale si presenta spoglio e arido, mentre le pendici occidentali sono ammantate da foreste di abeti sino al limite della vegetazione arborea, collocato intorno ai 1650 metri.
Notevole il panorama che si può ammirare dalle cime: nelle giornate limpide, specialmente d’inverno, si può avere una vista d’insieme dell’intero arco delle Prealpi Lombarde, fino ai grandi massicci alpini come l’Adamello e le Dolomiti di Brenta; una veduta dall’alto di tutta la pianura lombarda, sino agli Appennini che la chiudono a sud.


IN CIMA
il monumento al Redentore e la statua di Paolo VI

e...le foto del...'gruppo'
e al ritorno...per non farci mancare proprio niente della bella giornata...uno sguardo alle
PIRAMIDI DI ZONE



...un grazie a Donato che mi ha fornito alcune delle foto...sicuramente ci resterà un bel ricordo...giornata ancora con un bel sole caldo...una compagnia 'splendida'per l'allegria che vi regnava...compagnia che si è 'arricchita'di due belle signore che si sono unite a noi....un buon piatto di casonsei casalinghi...un buon dolce e naturalmente un bicchiere di quel..buono!!!

mercoledì 5 ottobre 2011

..è giunta l'ora del 'riposo'...


la natura sta mutando il suo 'abbigliamento', il verde dei prati non è più brillante, le foglie degli alberi prendono un bel color dorato,
il terreno diventa morbido e nel bosco si rincorrono i canti degli uccelli che si preparano a lunghi viaggi, il profumo di muschio ti accoglie insieme alla prima bruma autunnale...il contadino riporta il suo animale nella stalla...è arrivata l'ora del riposo...tutto nella quiete e nell'armonia autunnale.