domenica 30 settembre 2012

Ventina....amarcord!!!!

...è un post che 'ospita'immagini e scritti di un amante della montagna, Attilio che oltre ad essere amico è il Presidente della nostra Università. Tutto è nato dal 'pellegrinaggio'che viene fatto nel mese di Settembre sul Ventina con preghiera alla croce per ricordare chi ci ha lasciato ed è rimasto su questi monti. Non potendo andarci avevo pregato Attilio di farmi un 'reportage'e questo....è molto di più!!!!



ANDAR PER MONTI

O nonna, o nonna! deh com'era bella

Quand'ero bimbo! ditemela ancor,

Ditela a quest'uom savio la novella

Di lei che cerca il suo perduto amor!

Sette paia di scarpe ho consumate

Di tutto ferro per te ritrovare:

Sette verghe di ferro ho logorate

Per appoggiarmi nel fatale andare:

Sette fiasche di lacrime ho colmate,

Sette lunghi anni, di lacrime amare:
Tu dormi a le mie grida disperate,
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare

Così termina la sua stupenda poesia Giosuè Carducci, e devo dire che anche ad altri è capitato di faticare immensamente pur di raggiungere un obiettivo, coltivare una passione, un amore.
Per me, una di queste mete è sempre stata la montagna, per tutta la vita le ho dedicato molto del mio tempo, della mia passione, oso dire anche del mio amore. Per essa ho anche rischiato di morire, per una caduta in alta quota su un ghiacciaio, che mi ha procurato seri problemi alla spina dorsale, sistemata con il miracoloso titanio. La montagna mi ha segnato come si suol dire, ma continuo ad amarla e a rispettarla, sapendo che è una vera maestra di vita. Naturalmente gli acciacchi di cui soffro e la mia non più tenerissima età, fanno si che debba scegliere, invece di ardue scalate su rocce verticali o pareti ghiacciate, degli ameni itinerari su sentieri che tuttavia offrono panorami indescrivibili e una natura mozzafiato. E se questa passione, il tutto, è condiviso con degli amici, meglio se qualche volta si sono legati in cordata sulle vette con te, allora è poco dire che ogni volta si ripete la magia di sentirsi in un paradiso.
Gli scarponi che sono nella foto ormai consumati ed inservibili, mi hanno portato sulle più  belle ed alte cime delle Alpi, come il Monte Bianco, il Gran Paradiso, il Bernina, il Disgrazia, l’Adamello, il Cevedale, il Gran Zebrù, l’Ortles, il Brenta, le Lavaredo, la Marmolada. Questi i colossi alpini, ma il mio amore per i monti è nato sulle nostre Prealpi, i semplici Corni di Canzo, il Resegone, la Grigna e la Grignetta, la Presolana, il Legnone ed una infinità di altre cime meno note, ma che sempre riservano per i veri innamorati delle 

stupende sorprese.
...IL LEGNONE visto dall'Oasi di Pian di Spagna ed una c adente baita sul sentiero di San Fedelino


......immagini di approccio alla montagna

rifugio Porro-Gerli e VALLE VENTINA
arrampicarsi in Val Masino
Capanna Cesare Ponti al Pizzo Disgrazia....
ci sono legami con Senago...
                                             ...tramonto sui Corni Bruciati
i
baitello in Val Ventina con una fioritura di settembre...
Posti magici..

Per rimanere in tema di magia e di favola, vi racconto una storia, visto che sono anch’io ormai un nonno, che si svolge in ambiente montano.
Nella stagione estiva due giovani fratelli della Val Malenco, Giacomo e Giuseppe, portavano le loro mandrie a pascolare sugli alti pascoli montani. Durante le loro periodiche discese a valle per fare rifornimento di viveri e vettovaglie, i due avevano conosciuto e si erano innamorati della figlia di un ricco notabile, bellissima quanto capricciosa. Ogni volta che incontrava i due fratelli, la crudele fanciulla si prendeva gioco di loro, li scherniva e li umiliava sottoponendoli a impossibili prove d’amore, con la scusa che chi avesse vinto l’avrebbe avuta in moglie. Avendo esaurito il repertorio di cimenti, un giorno la ragazza si inventò che avrebbe sposato chi dei due fratelli avesse raggiunto la più alta vetta della Val Sassersa. Pieni di speranza i due giovani caddero nell’ennesimo tranello e partirono alla volta della cima ma da essa non fecero più ritorno, sembrava che la montagna li avesse inghiottiti. Per quanto in ritardo anche nel cuore della giovane donna si aprì una breccia e, presa da rimorso, decise di partecipare alle ricerche. Raggiunse ameni pascoli, si inerpicò lungo il desolato Vallone di Sassersa per giungere con fatica sui ripiani sassosi dell’alto circo della valle dove ora si trova il primo dei tre laghetti di Sassersa. Da quella posizione rivolse lo sguardo verso la punta che doveva essere scalata dai due giovani, e per ore ed ore li chiamò invano. 

Sentendosi sempre più colpevole del suo crudele capriccio, cominciò a piangere copiosamente, ma non si diede per vinta. Proseguì fra le vaste pietraie salendo ancora e poi, fermatasi,di nuovo invocò il nome dei giovani, ma ancora una volta invano. Prostrata sulle pietre si abbandonò ad un pianto disperato e poi, testardamente, riprese la salita. Dietro l’ultima barriera le si aprì un desolato paesaggio di sconfinate pietraie. Allora capì che ogni speranza era perduta e cadde sfinita dal dolore e dalla fatica versando le sue ultime lacrime. Da quel giorno, nei luoghi dove la ragazza si era fermata, aveva invocato e pianto, rimasero tre laghetti di diverso colore: i laghetti di Sassersa. Il primo lago è nero come il lutto, il secondo, il più grande a causa delle abbondanti lacrime piante, è verde, come verdi erano gli occhi della giovane donna. Il terzo, più piccolo, è azzurro come il cielo nel quale si sciolse il suo pentimento. La roccia di tutte le montagne della zona assunse un color rosso intenso, forse a ricordo del sangue dei due fratelli caduti. Davanti al Pizzo Cassandra – la montagna dove anche il giovane senaghese Mario Chiesa ha perso la sua vita per amore di essa- dove si presume che siano scomparsi i due fratelli, si trova una cima con due punte, che i montanari di Val Malenco chiamarono i Giumelin, i Gemellini. 

           ..i tre laghetti di Sassersa
Sul versante sud di questa parte delle Alpi Retiche dove il Pizzo Bernina è considerato il re, si trova il comprensorio di Val Masino dove regna il granito che offre le pareti strapiombanti fra le più superbe al 
mondo, paradiso dei freeclimbers e dell’ultima generazione di alpinisti. Per il troppo amore a queste pareti, un altro senaghese, Massimo Palazzolo ha perso la sua giovane ma già impegnata vita.




                                     il Pizzo Torrone  ed Ago di Cleopatra...


1862 Agosto 2012
Come libero ed esultante si sente chi va per monti quando si passa dalla calda e soffocante atmosfera del piano al vento freddo e stimolante del monte, quando si lascia alle spalle la serena bellezza dei laghi e si esalta nella grandiosità delle rocce selvagge e di sconvolgenti ghiacciai."


Così si esprimeva Sir E.S.Kennedy, presidente dell’Alpine Club, ricordando la sua prima ascensione al Monte Disgrazia che lui, 150 anni fa, aveva battezzato col nome di “Picco Glorioso” per la sua bellezza e resistenza ad essere conquistato. Due anni dopo nasceva il CAI – Club Alpino Italiano – con Quintino Sella, e la passione delle scalate innamorava anche gli italiani.

La parete nord del Monte Disgrazia in Val Sissone
Pur di vedere spettacoli simili, vorrei davvero nuovamente consumare non 7 ma settanta volte sette paia di scarponi.
Spero di avere trasmesso ad altri il desiderio di amore per la montagna che qualcuno, errando, ha definito “la conquista dell’inutile”.

Chi ama la natura non può che amare la montagna, nelle variegate forme in cui tale amore può esprimersi e che spaziano dal senso di pace e di appagamento derivante dalla contemplazione della maestosità della natura, allo spirito di sfida e di conquista che tale maestosità evoca e che si fa “fuoco” per imprese coraggiose.


n.d.r.per una curiosa 'coincidenza'il post inizia con una foto di scarponi rotti proprio come Haiku che ho inserito nel mese di agosto....



martedì 25 settembre 2012

HAIKU


Occhi velati,
amori infiniti,
malinconia.
                                      

sabato 22 settembre 2012

un giorno al lago....


mah dopo tanto correre!!!un momento per 'tirare il fiato' e...questa giovane donna del  secondo ottocento che ho dipinto, prendendo spunto dal periodo macchiaioli del Fattori Signorini Lega , mi ha 'ricordato' un momento di rilassamento su un piccolo pontile di un nostro lago lombardo.... 

mercoledì 19 settembre 2012

.....finalmente si comincia!!!!!

....grazie ai senaghesi nella figura dei Soci Fondatori, grazie ai docenti da cui è partito il via al cammino che ci ha portato sin qui, grazie a segretari che fanno sempre di tutto e di più. grazie alla comunità di Senago che  ha sostenuto in questa nostra iniziativa che porta lustro al nostro paese, grazie alle nostre autorità che ci hanno dato fiducia e grazie.....a quelli che ci hanno subito creduto e lavorato per centrare quello che è stato il nostro obbiettivo!!!!GRAZIE!!!! Un Hurrà per
                                          L'UNIVERSITA' DEL TEMPO
                          LIBERO DI SENAGO                
wow....il nuovo banner che da il benvenuto....

 presentazione della nuova Università, tutte le news ad essa inerenti concernenti i nuovi corsi
i nuovi docenti, orari e strumenti di lavoro acquistati per far fronte al nuovo anno scolastico!! 
parte del pubblico che ha potuto prender posto nel salone  e parte dei docenti che sono intervenuti e che hanno poi dato spazio ai corsisti per le loro domande. E alla fine...un ricco buffet ha allietato la festa!!!!!!
p.s.un grazie di cuore a Nando che è ormai diventato il 'nostro'fotografo!!!GRAZIE

venerdì 14 settembre 2012

CI SEI 
Grazie per l’amore
che mi dai,
grazie per il silenzio
del tuo cuore.
Grazie, la tua aria
è la mia aria,
grazie del tuo pensiero
nella mia mente.
Grazie, la natura
mia amica
nel tuo animo
ti sia compagna.
Grazie  per le parole
senza parole
dei nostri occhi,
grazie per l’armonia
che insieme diviene
musica di pace.
Grazie per la tranquilla
soavità che il viso tuo
sa donar all’animo mio,
grazie per la speranza che
sempre mia compagna,
sia divenuta amica tua.
Grazie per la gioia
delle tue mani quando
trovan le mie,
grazie, la tua strada
il tuo cammino,
il mio cammino.
Grazie, non t’aspettavo
grazie, sei arrivata
grazie perché….ci sei.

lunedì 3 settembre 2012

....come si fa non ricordare un Uomo che al solo vedere ti faceva brillare luce nel cuore...


...ho tra le mani una delle sue lettere pastorali 1995-1996 RIPARTIAMO DA DIO! e leggo...
"l'8 giugno 1995, domenica del Corpus Domini processione sui Navigli. Sto tenendo fra le mani l'ostensorio con il pane consacrato che è il Signore Gesù morto e risorto per noi e moltissima gente adora il Signore con me....contemplo il Signore e mi prende come un brivido di spavento per la sua inermità.E' qui osannato da tanta gente eppure è debole e tutto si lascia fare dalle nostre mani. Potremmo fare di Lui qualunque cosa e non reagirebbe, come non ha reagito nella Passione.
E'questo il Signore della Gloria, l'Onnipotente, Colui che tiene in mano i destini dei popoli!Di questo Signore della Gloria conosciamo poco, davvero è al di là di ogni nostro atto di intelligenza, non comprendiamo il rapporto tra la sua infinità e la sua inermità. E' Dio e perciò al di sopra di ogni nostro pensiero. Deus semper maior, Dio sempre più grande di quanto non possiamo immaginare e comprendere.".....

GRAZIE ti ricordo sempre come il 'mio'Cardinale Arcivescovo di Milano'

sabato 1 settembre 2012