sabato 8 ottobre 2011

....una boccata d'ossigeno...

...una giornata in montagna...meta: Monte Guglielmo




Numerose escursioni consentono di raggiungere la vetta (ed il sottostante Rifugio Almici, m 1861) partendo dai paesi di fondovalle e in riva al lago. Certamente la via d’accesso più comoda è la strada carrareccia che da Cislano (frazione di Zone, m 617) conduce al Passo della Croce di Marone (m 1166) dov’è un rifugio. Da qui una stradina sterrata (chiusa agli autoveicoli), passando per le malghe Malpensata (m 1348), Guglielmo di sotto (m 1575), Guglielmo di sopra (m 1744), sale al Rifugio Almici da dove è possibile portarsi in pochi minuti in vetta.
Per coloro che salgono dal versante triumplino, la via più breve parte da Pezzoro (frazione di Tavernole sul Mella, m 911), raggiunge il rifugio CAI Valtrompia (m 1259), sale decisamente ripida sino agli Stalletti Alti (m 1690) per poi avvicinarsi alla cima di Castel Bertino in modo più dolce. Altri itinerari, più o meno impegnativi, partono da Zone (sentiero per la Val Vandul, Malga Casentiga, Rifugio Almici), Pisogne (sentiero da Passabocche per Medelet, Punta Caravina, Rifugio Almici), Caregno (sentiero panoramico per Monte Bifo, Stalletti Bassi, Stalletti Alti), Inzino (itinerario di fondovalle lungo la Val Lana fino a Colonno, poi sentiero per Malga Costarica e Corna Tiragna).
Un richiamo particolare va fatto per il sentiero 3V che compie l’intero periplo della Val Trompia rimanendo sempre in quota. Il 3V tocca la Croce di Marone, il rifugio Almici e il Pedalta scendendo poi in direzione del Colle di San Zeno.
 Il nome originario assegnato alla montagna è quello in lingua lombarda, Gölem, erroneamente italianizzato in Guglielmo solo in epoche recenti, quindi, senza alcun riferimento al nome proprio di persona. Il toponimo è infatti il corrispondente dialettale di "colma" (dal latino culmen, culmine), ossia una montagna di media altezza con vetta priva di vegetazione e dai versanti poco impervi[1].
Caso raro in una regione come la Lombardia in cui attualmente non è ammessa una seconda lingua ufficiale oltre all'italiano, la denominazione originale compare a fianco del toponimo italianizzato anche nella cartografia ufficiale dell'Istituto Geografico Militare e sulle carte del Touring Club Italiano.
Il Gölem si trova a cavallo della dorsale che divide il solco della media Val Trompia dal bacino del Lago d’Iseo. La montagna culmina nel Dosso Pedalta (m 1957), massima elevazione della corona di montagne attorno al Sebino, ma la vetta del Gölem propriamente detto si trova poco più a sud, e prende il nome di Cima di Castel Bertino (m 1948), sulla quale all’inizio del XX secolo è stato eretto un imponente monumento al Redentore. Tra le vette minori che compongono la lunga e discontinua dorsale del Guglielmo si ricordano la Corna Tiragna (m 1857) a sud-est, la Punta Caravina (m 1847) a nord-ovest, il Monte Stalletti (m 1717) ad est.
La montagna ha aspetto imponente e severo: facilmente identificabile, in assenza di nebbie e foschie, da ogni angolo della Pianura padana centrale, troneggia sui rilievi circostanti le cui vette raggiungono altezze di gran lunga inferiori. Il versante meridionale si presenta spoglio e arido, mentre le pendici occidentali sono ammantate da foreste di abeti sino al limite della vegetazione arborea, collocato intorno ai 1650 metri.
Notevole il panorama che si può ammirare dalle cime: nelle giornate limpide, specialmente d’inverno, si può avere una vista d’insieme dell’intero arco delle Prealpi Lombarde, fino ai grandi massicci alpini come l’Adamello e le Dolomiti di Brenta; una veduta dall’alto di tutta la pianura lombarda, sino agli Appennini che la chiudono a sud.


IN CIMA
il monumento al Redentore e la statua di Paolo VI

e...le foto del...'gruppo'
e al ritorno...per non farci mancare proprio niente della bella giornata...uno sguardo alle
PIRAMIDI DI ZONE



...un grazie a Donato che mi ha fornito alcune delle foto...sicuramente ci resterà un bel ricordo...giornata ancora con un bel sole caldo...una compagnia 'splendida'per l'allegria che vi regnava...compagnia che si è 'arricchita'di due belle signore che si sono unite a noi....un buon piatto di casonsei casalinghi...un buon dolce e naturalmente un bicchiere di quel..buono!!!

3 commenti:

  1. A vedere la tua presentazione si direbbe che la montagna sia una tua “fontedivita”, escursione talmente desiderata da riempirne il blog. Ti sento soddisfatto di questa passeggiata e anche se non sono i tuoi monti e non sono i tuo boschi, sono convito che esprimono la stessa tranquillità, lo stesso calore e la stessa energia.
    Grazie Edo di aver voluto condividere con noi le tue emozioni.
    Ps: Al secondo rifugio che hai citato, mi ero già perso ……

    RispondiElimina
  2. Mi sono stancata solo a leggere........ non si può raggiungere il elicottero?
    Deve essere stato sicuramente bellissimo, mi sembra buona anche la compagnia :-)

    RispondiElimina
  3. Caspita che giro impegnativo!
    bellissimi panorami, e quei cavalli?...erano liberi?

    p.s. martedì ero a Parma, ma la settimana prossima ci sono! ;)

    RispondiElimina