domenica 19 aprile 2015

DE MELLO.....RACCONTA!!!


LA BOMBA SOTTO IL SEDILE

Nel dopoguerra un tizio era seduto su un autobus tenendo sulle ginocchia un pacco avvolto in carta marrone: si trattava di un oggetto pesante e voluminoso. L'autista dell'autobus "gli si avvicinò e gli chiese: "Cos'ha sulle ginocchia?" E l'uomo rispose:"E'una bomba inesplosa. L'ho trovata nel giardino e la sto portando alla stazione di polizia". L'autista gli disse allora:"Non vorrà mica tenerla sulle ginocchia, no? la metta sotto il sedile".

Il bravo e prudente autista credeva che,cambiando posto alla bomba, il pericolo venisse eliminato. Si è comportato come quando qualcuno, probabilmente anche noi stessi, decide di voler trasformare una situazione della propria vita, cambiandone qualche aspetto superficiale, senza rendersi conto che ciò che va cambiato è qualcosa di profondo ed essenziale. Immaginiamo di avere un problema con un amico: egli, ad esempio, non accetta un certo tratto negativo del nostro carattere. Ciò crea continui litigi o sembra malintesi. Siccome  a questa amicizia, decidiamo di nascondere il tratto che non piace al  nostro amico. Si badi bene, decidiamo di nasconderlo, non di cambiarlo, come sarebbe più opportuno. Così il problema apparentemente risolto, poiché l'amico apprezzerà il nostro nuovo modo di essere. Ma cosa accade dentro di noi?Dov'è andata a finire la bomba? Il forzato cambiamento, di cui non siamo né convinti né tanto meno contenti, comincerà a creare nel nostro spirito uno stato di insoddisfazione che, a livello inconscio, pian piano si trasformerà in risentimento contro l'amico, causa involontaria del nostro stato d'animo.  Abbiamo così sostituito un problema con un altro, forse ancor più grave.

CERCARE DIO
"Come incontrerò Dio?" chiese il giovane discepolo.
"Attraverso il desiderio"rispose il maestro. Ma il discepolo non capì cosa intendesse.
Un giorno i due si stavano bagnando nel fiume. Il maestro afferrò improvvisamente la testa del ragazzo e l'affondò nell'acqua. Il poveretto si dibatteva cercando disperatamente di liberarsi per respirare.
Il giorno dopo il maestro chiese al suo discepolo:""Perché ti agitavi tanto, ieri, quando ti tenevo la testa sott'acqua?"
"Perché avevo bisogno di aria".
"Così quando sentirai la necessità di Dio, come hai sentito la mancanza d'aria, allora saprai di averlo già incontrato".

Gran parte di noi vive dormendo. E'questo il più importante messaggio che De Mello ha voluto trasmettere. Dormiamo perché non siamo consapevoli di cosa siamo, di cosa facciamo, di perché lo facciamo. Dormiamo perché quando guardiamo gli altri non li vediamo come sono, ma come noi crediamo che essi siano.  Dormiamo perché pensiamo che Dio ci giudichi e ci condanni, e che ci chieda qualcosa in cambio del Suo Amore. Finché continueremo a dormire, non troveremo né la serenità né tanto meno Dio, perché cercheremo senza convinzione, senza vero desiderio. Nel momento in cui decideremo di svegliarci, subiremo un brutto colpo: la realtà ci si rivelerà completamente diversa da come l'avevamo giudicata, e ciò in cui avevamo creduto verrà ribaltato. Gli altri non saranno più degli antagonisti ma dei fratelli nel vero senso della parola. L'uomo non sarà diverso da ogni altra creatura perché intuirà finalmente il suo essere tutt'uno con il creato intero. E il canto di un uccello gli rivelerà il segreto dell'illuminazione divina, che mai segreto è stato in realtà. Il desiderio profondo di svegliarci è ciò che ci farà compiere il salto che, dopo lo shock iniziale, ci aiuterà a superare lo sbalordimento e forse anche l'incredulità, perché ci farà aprire gli occhi una volta per tutte. E, allora, potremo finalmente vedere nel vero senso della parola.




da i 100 racconti di Anthony de Mello a cura di Elsy Franco


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